Primo trapianto di mano in Italia, 13 anni dopo se la fa amputare

imagesWalter Visigalli si e’ fatto amputare la mano trapiantata 13 anni fa. L’uomo, 48 anni, era stato protagonista del primo trapianto di mano in Italia, un intervento durato 13 ore, nel 2000, al San Gerardo di Monza.
Visigalli aveva perso la mano a soli 20 anni in un incidente.
Ora ha scelto l’amputazione perche’, dopo anni in cui le reazioni di rigetto si erano presentate in forma leggera, negli ultimi tempi la situazione era peggiorata e rischiava la cancrena dell’arto e la setticemia. L’operazione di amputazione e’ stata eseguita, martedi’ scorso, presso la clinica milanese Columbus. Eppure la storia di Visigalli sembrava destinata a un epilogo completamente diverso. Contrariamente al primo trapiantato al mondo, il neozelandese Clint Hallam (che subi’ l’intervento due anni prima e dopo appena un anno chiese di farsi amputare l’arto), Visigalli si era sempre mostrato entusiasta dell’intervento. Alla storia era passata la stretta di mano, nel 2001, tra lui e il secondo paziente italiano a ricevere il trapianto della mano, Gianni Di Antonio. Entrambi erano stati operati al San Gerardo di Monza dal chirurgo Marco Lanzetta.
Insomma, il 48enne, dipendente della Mapei e residente prima a Mediglia (Milano) e ora a Mulazzano (Lodi), si era impegnato a fondo nella riabilitazione. Tuttavia le crisi di rigetto, all’inizio lievi, sono aumentate con il tempo. Negli ultimi due anni, il dolore si era fatto fortissimo ed era aumentato il rischio di cancrena e setticemia. Cosi’ Visigalli ha dovuto abbandonare il suo sogno durato 13 anni. (AGI) .

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