La ricerca è stata pubblicata su Science Translational Medicine: si tratta di un vaccino inverso, cioè che spegne (anziché accendere) la risposta immunitaria.
Nel diabete giovanile o di tipo 1, infatti, il sistema immunitario del paziente impazzisce, attaccando e uccidendo le cellule pancreatiche che producono insulina. Per regolare la propria glicemia, il paziente ha quindi bisogno di iniettarsi insulina.
Grazie al vaccino messo a punto presso la Stanford University School of Medicine, i vaccinati producono più insulina, contrastando quindi gli effetti del diabete. «L’abbiamo testato su pazienti cui era stata fatta la diagnosi di diabete 1-3 anni prima», spiega all’Ansa Lawrence Steinman, che ha condotto lo studio, «e abbiamo visto che i soggetti vaccinati producono più insulina. Inoltre nel sangue dei pazienti sono ridotte le cellule immunitarie cattive».
«Al momento stiamo organizzando un trial clinico più grande su un maggior numero di pazienti, dopo aver visto gli ottimi risultati sui primi 80», conclude il ricercatore.